“Studiare senza riflettere è inutile. Riflettere senza studiare è pericoloso.” -Confucio
domenica 31 maggio 2020
sabato 30 maggio 2020
Serie TV - Step #22
PRIMA PUNTATA
Annie era una ragazza giovane viveva sola e lavorava come
cameriera in un ristorante poco distante da casa, sua madre aveva rinunciato a
lei alla sua nascita affidandola ad un orfanotrofio, pertanto non l'aveva mai
conosciuta così come su padre. Tutti i giorni tornando a casa non poteva fare a
meno di notare una signora anziana con evidenti problemi di salute che
indossava dei grandi occhiali scuri e stringeva tra le mani un vecchio bastone,
il suo viso sembrava segnato dal tempo e dalle sofferenze.
Sofia, il suo nome, era anche ipovedente e sedeva ogni
giorno alla stessa ora sulla solita panchina del parco vicino a casa di Annie.
Lei aveva saputo da una vicina di casa che la signora anziana aspettava e
sperava nel ritorno di sua figlia, tossicodipendente, andata via di casa molti
anni prima quando aveva soli di 17 anni, fuggendo così via dalla sua famiglia e
da sua madre alla ricerca della libertà e della spensieratezza sbarazzandosi
così della donna che le aveva donato la vita. Sofia, fu colpita prima della
partenza di sua figlia da una lieve forma di alzheimer e come se non bastasse perse l'uso della
vista. Sua figlia sentì tutto il peso, la responsabilità e il sacrificio che avrebbe comportato
restarle accanto e decise di non essere disposta ad accettare quella vita fatta di rinunce e
costrizioni e fuggì lontano facendo perdere le sue tracce.
SECONDA PUNTATA
Il tempo passava e la signora anziana era sola più che mai,
non aveva altri parenti, l'unica sua speranza
è che la tanto amata figlia tornasse da lei per accudirla e
prendersi cura di lei, con il passare
del tempo le condizioni di salute della donna peggiorarono sempre più. Tutti i
giorni alla solita ora Annie passava di lì prima di tornare a casa, si fermava
in silenzio ad osservarla, chiedendosi come potesse una figlia abbandonare una
madre sola, malata e indifesa. Annie, nonostante la sua giovane età aveva vissuto delle esperienze
forti che avevano segnato la sua esistenza, la vita era stata dura con
lei. Alla sua nascita la madre pensò di
liberarsi di lei, l'orfanotrofio nel quale crebbe lasciò in lei un senso vuoto
affettivo, ogni giorno sperava e pregava affinché sua madre si facesse viva e
tornasse da lei per riprenderla e portarla a casa, non ne poteva più di quel
posto infernale. La sua infanzia non le ha regalato momenti di felicità, non
ricorda il calore di una coccola, di una carezza o di un tenero abbraccio, le
mancava chi le rimboccasse le coperte e le raccontasse una favola prima di
andare a letto. Per anni ha immaginato il volto di sua madre, il colore dei
suoi capelli, il tono della sua voce e come sarebbe stata la sua vita con lei.
Vedere Sofia seduta su quella panchina tutti i giorni mentre attendeva con
ansia il ritorno della figlia suscitava in lei una profonda sofferenza e
nostalgia e al tempo stesso invidia per qualcosa che non aveva mai vissuto,
pensò che tra lei e la vecchia signora ci fosse un crudele destino che le
accomunava, sua madre aveva abbandonato
lei e Sofia era stata abbandonata a sua volta da sua figlia.
TERZA PUNTATA
Un giorno si fece coraggio si avvicinò alla donna e con voce
tremante le disse di essere sua figlia Cathrine, si vergognava tanto ma il
desiderio di provare la sensazione di un abbraccio materno prevalse,
l'abbraccio caloroso che solo una mamma sa trasmette non tardò ad arrivare. La
vecchia signora, in lacrime strinse a sé la ragazza che si lasciò stringere in
un lungo abbraccio, il suo cuore non aveva mai provato nulla del genere. Sofia
chiese ad Annie di tornare a vivere con lei almeno per un po', Annie accettò
volentieri finalmente qualcuno l'avrebbe amata. Ogni giorno la signora piangeva
e stringeva forte a sé quella che credeva essere sua figlia, non le chiedeva
niente, nessuna domanda, la ragazza più volte avrebbe voluto dirle la verità
ma non voleva rinunciare ai suoi
calorosi abbracci perché temeva di
perdere quell'amore materno che tanto aveva desiderato e sognato. Una notte
Sofia entrò nella sua stanza per darle la buonanotte, le chiese se le faceva
piacere ascoltare la sua favola preferita quella che leggeva la sera,
prima di addormentarsi, Annie era
ansiosa di ascoltare poiché era quella che leggeva sempre in orfanotrofio,
Annie anticipò il finale prima di Sofia. A quel punto la signora le rivelò che
quella storia non gliel'aveva mai raccontata, per un momento il cuore di Annie
si fermò poi riprese coraggio e scoppiò in lacrime confessando tutta la verità.
Pensò che l'avrebbe detestata e cacciata di casa per le tante bugie dette ma la abbraccio e tra le lacrime che
rigavano il viso le confessò che da molto tempo aveva capito che non si
trattava di Cathrine, però era rimasta al suo fianco con devozione e dedizione per tutto quel tempo
dedicandole tutte quelle attenzioni di cui aveva bisogno e per questo le era
davvero grata. Ed è così che la menzogna ha donato a Sofia una figlia e ad
Annie una madre, la giovane donna era diventata i suoi occhi in cambio del suo
cuore materno.
La trama di questa serie Tv racconta le vite di due donne
Sofia e Annie entrambe vivono un situazione di abbandono, le loro strade si
intrecciano fino a colmare quel vuoto affettivo. La serie Tv induce lo
spettatore a riflettere sulla crisi dei valori umani nella società
contemporanea dominata dall'aridità sentimentale e dove emerge l'individualismo.
Sofia è una madre malata e incapace di pensare a se stessa, la figlia decide di abbandonarla scegliendo
di vivere la propria vita in piena libertà incurante delle difficoltà di colei
che le ha donato la vita. Annie, invece, è una figlia abbandonata a sua volta
dalla madre sin dalla più tenera età e che ha sempre sognato quell'amore
materno mai provato e la cui mancanza ha segnato nel cuore della giovane donna
delle profonde ferite e lacerazioni che cerca di ricucire attraverso una
menzogna e spera di trovare in Sofia una madre disposta ad amare. Qui emerge,
l'importanza del ruolo fondamentale della famiglia come risorsa individuale di
base.
La famiglia è, per l'individuo, il luogo delle forme
primarie delle relazioni umane è importante dunque stabilire una relazione
stabile tra genitore e figlio, questo
legame aiuterà a costruire quella rete di relazioni sociali che il soggetto
tesse nell'arco della sua vita.Il primo a beneficiare di questa realtà
familiare è il figlio, il quale nasce in un'oasi di pace e vede esemplificati i
primi rapporti sociali nell'amore e nella collaborazione: preludio per lui alla
buona disposizione verso i rapporti sociali.
L'attuale società, dominata da una cultura postmoderna segnata dal
relativismo, per le sue caratteristiche di funzionalità e complessità dei
rapporti e di esaltazione dell’individuo, nasconde una crisi profonda che rende
fragili i rapporti umani e le relazioni interpersonali a ogni livello. È una
cultura che indebolisce i legami affettivi.
L'etica - Step #21
RIFLETTERE - significa osservare per poi valutare, non si può
valutare senza riflettere e l’osservazione è uno dei metodi della valutazione
che insegnano a riflettere. Osservare significa mettere in luce alcune
caratteristiche relative ad una cosa, persona, situazione ponendole in
relazione con altre cose, persone, situazioni, all'interno di un contesto,
inserite in un ambiente, in altre parole “situate” in una dimensione
spazio-temporale ben definita.
Osservare significa anche registrare nel modo più oggettivo
possibile le informazioni. L'osservazione è un elemento basilare ed
ineliminabile nel processo della ricerca scientifica. Per lungo tempo si è
pensato che fosse sufficiente raccogliere ordinatamente ed accuratamente una
serie di informazioni ritenute significative per poter garantire scientificità
ed oggettività alle rilevazioni effettuate (corrente empirista, che trovò la
sua massima espressione nell'Ottocento con il Positivismo).
Questa prospettiva, ormai superata, non tiene conto del
fatto che ciascuno, per quanto si sforzi di registrare nel modo più preciso e
sistematico il “frutto” di un'osservazione, faccia confluire elementi di
soggettività, legati al proprio modo di “leggere” la realtà, ai propri
parametri culturali di riferimento, alle proprie credenze, valori, …
E se, come abbiamo detto, osservare significa comprendere,
appare chiaro come, in assenza di specifiche competenze ed abilità
nell'osservare, sia difficile una comprensione scientificamente fondata di
situazioni complesse come, ad esempio, quella morale ed educativa.Un buon
osservatore, avendo ben chiaro l'obiettivo della propria attività conoscitiva
ed il proprio quadro di riferimento, accosta la realtà da osservare con
larghezza di vedute, ricettività per i dati e capacità di astenersi dal
pregiudizio, evitando che i propri riferimenti valoriali, le proprie idee
preconcette diventino l'unico metro di analisi dell'intera realtà.
Un bravo osservatore non dà nulla per scontato e considera
anche quanto potrebbe a prima vista apparire come ovvio ed irrilevante,
cercando con abilità di cogliere non solo le dimensioni globali ma anche i
dettagli che caratterizzano le diverse situazioni.
Un abile osservatore non riguarda solo fatti ed eventi
visibili ma anche la loro assenza, quindi non si ferma all'apparenza delle cose
ma “guarda oltre”.
Un osservatore attento non si accontenta di un'osservazione
dei fenomeni nella loro individualità e peculiarità ma cerca di cogliere
l'aspetto globale e dinamico delle situazioni, evidenziando antecedenti,
conseguenti, correlazioni.
Un osservatore competente non si limita a rilevare i dati ma
cerca di dare una lettura di ciò che vede: questa operazione, che in apparenza
potrebbe sembrare soggettiva e priva di fondamento scientifico, è invece parte
essenziale e conclusiva del processo di osservazione, se condotto in maniera
metodologicamente corretta.
L'OSSERVAZIONE: Uno strumento operativo per “conoscere” e per
costruire relazioni in contesti educativi e formativi
di Paola Rogora.
giovedì 28 maggio 2020
Nello Zibaldone di Leopardi - Step #20
LO ZIBALDONE
Lo Zibaldone è un diario intellettuale nel quale Leopardi
riversa un’impressionate varietà di considerazioni e pensieri relativi a
questioni filologico-erudite, linguistiche, letterarie, filosofiche; vi si
trovano però anche abbozzi poetici, pagine saggistiche, note psicologiche e
autobiografiche. Rappresenta un'opera
che raccoglie i materiali di un monumentale manoscritto di 4526 pagine, dotato
di numerosi indici ed in cui ogni singola riflessione è numerata
progressivamente. Leopardi mette in comunicazione riflessioni anche molto lontane, riprendendo,
per completarli o correggerli, ragionamenti avviati in precedenza.
Uno dei temi fondanti a contenuto strettamente filosofico
che caratterizza la produzione leopardiana vi è la riflessione sul piacere, la
chiave della sua psicologia, della sua morale e della sua estetica. L'uomo
leopardiano, infatti, è definito nella sua sete insaziabile di felicità, cioè
di piacere, che si manifesta in ogni attività, compresa l'espressione poetica.
Ogni uomo, nel suo agire, mira al piacere, ossia alla felicità; questa tendenza
al piacere non conosce limiti perché connaturata all’esistenza; al contrario, i
mezzi attraverso i quali l’uomo cerca di soddisfarla sono limitati, temporanei
ed effimeri. Ne consegue la distanza incolmabile tra desiderio del piacere ed
effettiva possibilità di soddisfarlo.
mercoledì 27 maggio 2020
Nell'utopia - Step #19
La parola utopia è composta da parole di origine greca e significa letteralmente “nessun-luogo”, un luogo che non esiste. Da molto tempo l’uomo riflette sulla possibilità di realizzare un mondo più vivibile, sogna un mondo ideale un mondo in cui gestire una società perfetta. Di conseguenza nasce l’uso della parola utopia. È una teorizzazione su come si potrebbe organizzare in modo ideale una società, uno stato, una comunità o parte di essa. Si cerca il modello del miglior sistema possibile. L’idea, tuttavia, prende forma solo in termini teorici, senza tenere conto del grado di difficoltà che può comportare il tradurre in pratica l’idea stessa o lo schema. Ebbene, l’idea di perfezione applicata alla società è ambigua e soggetta ad innumerevoli interpretazioni. Il dato di fatto è che, nel corso della storia, l’uomo è cambiato in maniera quasi costante cambiando anche il suo ideale di società perfetta. In ogni epoca mettiamo in discussione la validità del sistema sociale esistente e si valuta la necessità di un cambiamento politico. Le utopie servono proprio a riflettere sui diversi metodi di organizzare la società e comprendere meglio il sistema politico e sociale ideale, in cui vengano riconosciuti i diritti di ognuno e venga rispettata la libertà, la libera espressione personale e l'inclusione, in un mondo che esclude e sopprime i più fragili. Attraverso l'utopia fissiamo l'obiettivo, ossia il raggiungimento di uno stato perfetto e ideale che ci aiuta a sperare e a garantire un progresso continuo e ci impedisce di restare bloccati nella falsa illusione che viviamo nel miglior sistema possibile.
martedì 26 maggio 2020
Filosofia contemporanea - Step #18
Il mondo attuale è percorso da problemi e vere e proprie
sfide che sono, per molti versi, senza precedenti nella storia umana: la
globalizzazione, la crisi ambientale, il confronto e lo scontro tra culture
diverse. La filosofia aiuta a riflettere in un simile contesto. È possibile
impostare l’insegnamento della filosofia confrontandosi con i temi attuali, ma
senza rinunciare all’approfondimento storico e concettuale.
Il sapere filosofico, d’altronde, è nato e si è sviluppato
proprio attraverso il confronto con la realtà sociale, politica ed economica
circostante. Non è mai stato un sapere astruso e slegato dal mondo. Per questo
è necessario mettere in rapporto la riflessione filosofica con le discussioni
sulla morale, la politica, l’economia. Come si è già detto, la globalizzazione
è caratterizzata anche dalla crescente mobilità degli individui su scala
mondiale. Per via di questo processo le società occidentali – ma non solo esse
– sono sempre più società multiculturali, ossia sono formate da individui e da
gruppi dalle tradizioni culturali assai diversificate, talora di lingua e
religione diverse rispetto alla maggioranza degli autoctoni (cioè delle persone
del luogo).Questa situazione ha dato avvio, tra la fine degli anni Ottanta e i
primi anni Novanta del secolo scorso, al dibattito sul multiculturalismo, sorto
dapprima in ambito anglo-americano e poi allargatosi anche all’area europea:
con questo termine ci si riferisce sia alla condizione di multiculturalità
tipica delle società odierne, intesa come problematica e bisognosa di
comprensione e di intervento politico, sia all’insieme delle interpretazioni di
questo fenomeno sociale sorte all’interno del dibattito che prende il medesimo
nome.
La vita in una società aperta e parzialmente astratta
richiede continuamente di rinunziare ad alcuni almeno dei nostri bisogni
sociali emozionali, di badare a noi stessi e accettare le responsabilità.
Popper afferma: "Noi dobbiamo, io credo, sopportare questo effetto
stressante come il prezzo da pagare per ogni accrescimento di conoscenza, di
ragionevolezza, di cooperazione e di reciproco aiuto e, quindi, delle nostre
possibilità di sopravvivenza e dell’entità della popolazione. È il prezzo da
pagare per essere umani".
“ K.R. Popper, La Società aperta e i suoi nemici.
lunedì 18 maggio 2020
Abbecedario - Step #17
Assennatezza: Pieno di senno, giudizioso, savio: un ragazzo
assennato; una proposta, una risoluzione, una riflessione assennata.
Brillante: che riflette o emana una luce particolarmente
vivida e cangiante.
Consideratezza: Abitudine alla riflessione o alla ponderatezza
nell'agire e nell'operare.
Dottrina: Complesso di cognizioni o di principi
organicamente elaborati e disposti, considerato come oggetto di studio o come
norma sul piano teorico o pratico: d. sociali, economiche, politiche; la d.
marxista-leninista; i giovani vengono spesso fuorviati da false dottrina.
Elucubrazione: Meditazione o elaborazione condotta con
meticolosità.
Filosofia: Attività spirituale autonoma che interpreta e
definisce i modi del pensare, del conoscere e dell'agire umano nell'ambito
assoluto ed esclusivo del divenire storico.
Giudizio: La capacità individuale di valutare o
definire.Giudizio riflettente, quello che si limita a riflettere su una natura
già costituita, riconducendola alle nostre esigenze di ordine e di armonia.
Hegeliano: Pertinente o riconducibile alla filosofia
idealistica del pensatore tedesco G.W.F. Hegel (1770-1831).Destra e Sinistra h.
: distinzione dei seguaci di Hegel, in base alla loro divergente
interpretazione e valutazione (con indirizzo, rispettivamente, conservatore e
progressista) degli aspetti spec. politici e religiosi del pensiero del
maestro.
Intelletto: La facoltà di istituire rapporti ideali di
ordine specialmente razionale.
Junghiano: Pertinente allo psichiatra e psicoanalista
svizzero C.G. Jung (1875-1961), fondatore della psicologia analitica.Carl Jung,
con le sue citazioni aiuta a riflettere e ad ampliare la visione di se stessi e
della vita.
Kantismo: L'obiettivo principale del pensiero di Immanuel
Kant è quello di riflettere sulle condizioni entro le quali una conoscenza
possa essere ritenuta valida sia nel campo delle nuove scienze della natura sia
in quelle tradizionali della metafisica, dell'etica, della religione e
dell'estetica.
Luce: riflessione, assorbimento e trasmissione sono i fenomeni
che avvengono quando la luce interagisce con la materia.
Meditazione: Fermare a lungo il pensiero su qualcosa,
riflettere (+ su o intorno a ).
"meditazione intorno al significato della vita".
Neoplatonismo: fase conclusiva del pensiero greco classico
fondata sulla contaminazione di recuperi platonici e pitagorici con i risultati
delle ultime esperienze, soprattutto religiose, dell'ellenismo.
Osservazione: Osservare, riflettere, valutare: non si può
valutare senza riflettere e l’osservazione è uno dei metodi della valutazione
che insegnano a riflettere.
Ponderazione: Considerazione o riflessione attenta e
prolungata.
Qualifica: Definire con un giudizio che ne indichi le
caratteristiche (anche + con ): c'è chi lo qualifica un genio; q. un fatto come
reato; q. una persona con un titolo offensivo; in frasi di valore negativo per
esprimere un giudizio di grave riprovazione.
Raccoglimento: Atteggiamento di meditazione contrassegnato da
religioso fervore o da composta serietà.
Saggezza: L'equilibrio nel comportamento e nel consiglio, che
è frutto di una matura riflessione, consapevolezza ed esperienza delle cose del
mondo.
Teoria: Formulazione sistematica di principi generali
relativi a una scienza, arte o branca del sapere, e anche delle deduzioni che
da tali principi si possono ricavare, nel loro insieme in grado di interpretare
(per le scienze sperimentali) i fatti sperimentali noti e di prevederne di
nuovi.
Umanitarismo: L'insieme delle idealità e degli intenti di chi
dirige il proprio pensiero e la propria azione all'elevazione materiale e
morale degli uomini.
Valutazione: la valutazione è una riflessione sulla
definizione del valore di un bene calcolato in moneta.
Work: il lavoro presuppone l'applicazione di una energia
(umana, animale o meccanica) al conseguimento di un fine determinato: il l.
dell'uomo; il l. di una macchina; un l. di pazienza, di concetto.
Xenofobia: la mancata riflessione e avversione
indiscriminata nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene
dall'estero provoca atteggiamenti e azioni di insofferenza e ostilità verso le
usanze, la cultura e gli abitanti stessi di altri paesi.
Yoga: Complesso di tecniche ascetiche, comuni sia a varie
forme di induismo, sia al buddismo, con le quali si cerca di attuare
l'emancipazione dell'individuo dagli stimoli fisici e psichici, per portarlo a
un'assoluta integrità spirituale.
Zen: Setta buddista contemplativa giapponese, introdotta
dalla Cina nel 1192, che propugna la ricerca della verità attraverso
l'astrazione meditativa personale, al di fuori di ogni ritualismo o
codificazione; ha avuto larga influenza anche nell'ambito dell'arte.
sabato 16 maggio 2020
Protagonista - Step #16
Riflessione sul messaggio di Ezio Bosso
Ezio Bosso è nato il 13 settembre a Torino ed è morto il 15 maggio 2020 nella sua casa di
Bologna all'età di 48 anni, a causa dell'aggravarsi della malattia
neurodegenerativa da cui era affetto, per cui era anche costretto in sedia a
rotelle, e del ritorno del cancro. La malattia di Bosso, lentamente, gli
avrebbe impedito di fare ciò che più ama: cioè fare musica. Suonare il pianoforte
era diventato sempre più difficile per lui.
Egli è uno dei più grandi compositori italiani che deve farci riflettere oltre che per le
sue doti artistiche elevatissime ma anche per la dolente umanità che lo ha
avvicinato ai cuori di tutti. La grandezza del suo spirito e l'elevatezza del
suo animo fanno di lui un testimonial della passione per la vita che nonostante
le sofferenze ha dimostrato un attaccamento alla vita e alla musica degne di
riflessione. Per lui la musica sta nel silenzio, la riscopre in quelle piccolissime pause che creano quella
tensione, l’attesa, la musica è presente nel canto degli uccelli, nel vento,
nel silenzio, nel mare.
Il successo raggiunto a livello nazionale così come
all'estero è stato il più che meritato riconoscimento di tanti sacrifici, di
tanto studio, di tanta passione. La terribile malattia, che lo ha colpito
appena quarantenne e che lo ha inesorabilmente consumato nel fisico, non gli ha
mai tolto la voglia di emozionare, di raccontare e di raccontarsi attraverso la
musica. Fino a quando ne ha avuto le forze, fino all'ultimo giorno, Ezio Bosso
non ha mai smesso di suonare, di comporre musica o di dirigere alcune delle più
importanti orchestre italiane e internazionali, quando suonava o teneva in mano
la bacchetta, la malattia si faceva da parte e lasciava il posto al genio, al
talento, al sorriso. Un sorriso di gioia e di amore. Esemplare la sua capacità
di rialzarsi nonché la sua determinazione, quella di un artista in grado di
reinventarsi e ricominciare. Ha lasciato a tutti noi un patrimonio in cui la
musica non è un rifugio dal dolore, ma una casa per l'anima, che trasforma il
dolore, lo plasma, e ne fa un messaggio universale di creatività, di entusiasmo
e di coraggio.
giovedì 14 maggio 2020
Limite dello sviluppo - Step #15
Il pensiero critico è un tipo di pensiero che si propone di
raggiungere un giudizio attraverso processi mentali di discernimento, analisi,
valutazione, inferenza, non disgiunti da spiegazioni delle considerazioni sulle
quali si fonda quel giudizio. Comprende processi di riflessione su aree
tangibili e intangibili con l'intento di formarsi un giudizio solido che
riconcili l'evidenza empirica con il senso comune.
La mente umana, sebbene abbia la capacità potenziale di
pensare razionalmente, è per sua natura incline ad assumere atteggiamenti
egocentrici e sociocentrici come riporta la psicologa Linda Elder.
Egocentrismo: è la tendenza umana innata a vedere il mondo
solo in relazione a se stessi.
Sociocentrismo (o etnocentrismo): è la tendenza umana innata
a vedere il mondo dalla prospettiva ristretta e fuorviante del gruppo cui si
appartiene, e agire conseguentemente nel mondo attraverso credenze (per lo più
inconsce e parziali) del gruppo: influenze etiche, regole, interessi.
L'origine del pensiero critico può essere individuata nel
metodo socratico descritto da Platone. Questo metodo, che si avvale del dialogo
tra maestro e allievo, consiste nell'aiutare l'allievo a individuare il proprio
punto di vista, a riconoscerne la fallibilità e ad argomentare correttamente.
In tal modo il maestro aiuta l'allievo a riconoscere che la propria verità è solo un'opinione che
va sottoposta a verifica.
domenica 10 maggio 2020
Fatto di cronaca - Step #14
IL CORRIERE DELLA
SERA
Strage Capaci, Mattarella: «La mafia ignorò la forza
dell’esempio di Falcone e Borsellino»
Il presidente della Repubblica per il 28esimo anniversario
della Strage di Capaci: «I valori di Falcone e Borsellino radicati nelle
persone oneste». Lamorgese: «Le mafie sfruttano anche la pandemia. Guardia alta
contro le infiltrazioni nella Fase 2»
di Carlotta De Leo
Strage Capaci, Mattarella: «La mafia ignorò la forza
dell'esempio di Falcone e Borsellino»Giovanni Falcone, da sinistra, e Paolo
Borsellino.
Il 23 maggio del 1992 con oltre 400 chili di tritolo la
mafia fece esplodere la Fiat Croma del giudice Giovanni Falcone. Nel tratto
dell’autostrada A29, da Punta Raisi a Palermo, persero la vita anche la moglie
Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e
Antonio Montinaro. A 28 anni dalla Strage di Capaci, l’esempio di Falcone e
Paolo Borsellino (ucciso il 19 luglio dello stesso anno) è sempre più vivo
anche senza cortei e manifestazioni a causa della pandemia. «I mafiosi - ha
detto in un videomessaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella -
nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto che
l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, i valori da loro manifestati,
sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi,
trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e
nell’affetto delle tante persone oneste».
I giovani: "Riflessione"
Il messaggio del Presidente è indirizzato ai giovani delle
scuole coinvolti nel progetto «La nave della legalità». Le figure di Falcone e
Borsellino «hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e
dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre,
infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di
giustizia e di legalità. I giovani - spiega Mattarella - sono stati tra i primi
a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono
divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno,
nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si
appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno
manifestato. Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in
questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro
esempio e ricordatelo sempre».
venerdì 8 maggio 2020
Disciplina dell'ingegneria - Step #13
Filosofia dell'ingegneria. L'ingegneria occupa una posizione
singolare nel quadro delle pratiche umane: da una parte, ha un legame privilegiato
con la scienza, e per certi versi è una scienza essa stessa; dall'altra, ha per
obiettivo la produzione di opere, proprio come l'arte. Cruciale risulta
soprattutto la nozione di funzionamento: l’ingegneria è l’arte di far
funzionare le cose ma è anche la scienza capace di spiegare perché funzionano.
Compito della filosofia dell’ingegneria è dunque un’indagine sistematica che
verte sia sulle conoscenze teoriche di cui gli ingegneri si avvalgono, sia
sulla natura delle opere che progettano e realizzano.
venerdì 1 maggio 2020
"Riflessione" nel pensiero medievale e del mondo moderno - Step #12
Pensiero medievale con Dante:
La più alta sintesi del pensiero medievale si trova forse
nelle opere di Dante (1265-1321). In realtà, all’epoca in cui Dante scrisse la
Divina Commedia, il Medioevo stava cominciando a dissolversi.
Abbiamo qui la rappresentazione di un mondo che aveva
superato la propria giovinezza, guardava indietro al gran risveglio
aristotelico dell’Aquinate ed era sconvolto dalle lotte di fazione tra Guelfi e
Ghibellini nelle città-stato italiane.
La Divina Commedia è un viaggio attraverso l’Inferno, il
Purgatorio e il Paradiso, ma nel corso di esso ci viene offerto un compendio
del pensiero medievale, sotto forma di digressioni e di allusioni.
La visione del Medioevo di Dante è sorretta da un'incrollabile
fede nel possesso della verità, dalla convinzione che il senso ultimo
dell'universo è stato definitivamente spiegato dalla rivelazione divina e dalla
filosofia.
Dante ritiene che nella conoscenza risieda la perfezione
della natura umana; ma la conoscenza per lui non è avventura di ricerca
personale, esplorazione dell'ignoto, capace di sfidare ogni limite: è
adeguazione ad un patrimonio di nozioni già dato una volta per tutte. Per
questo Dante condanna il viaggio di Ulisse, che, animato da un eccessivo
orgoglio nelle forze dell'ingegno umano, si è spinto al di là dei limiti
segnati da Dio alla conoscenza dell'uomo. Gli uomini devono accontentarsi di
ciò che è stato loro rivelato, senza spingersi oltre, perché, se avessero
potuto conoscere tutto, non sarebbe stata necessaria, per la loro salvezza,
l'incarnazione di Cristo.
Riferimenti:
Pensiero nell'età moderna con Locke:
Invece, il pensiero della conoscenza nell'età moderna, è
rappresenta dalla visione del mondo di locke attraverso le idee.
Nel secondo libro del Saggio Locke classifica i vari tipi di
idee derivate dall'esperienza per scoprire i limiti reali del nostro conoscere.
In base all'esperienza possiamo distinguere:
Idee di sensazione quelle cioè che provengono
dall'esperienza esterna, dalle sensazioni come, ad esempio, i colori e le Idee
di riflessione che riguardano l'esperienza interna o riflessione sugli atti
interni della nostra mente come le idee di dubitare, volere ecc.
Una seconda distinzione riguarda
le idee semplici e quelle complesse, le prime quelle che non
possono essere scomposte in altre idee e che quindi sono di per sé chiare e
distinte, derivati in forma immediata dalla sensazione o dalla riflessione. Tra
le idee complesse, invece, ci sono quelle di relazione che nascono dalla
comparazione delle idee tra di esse (idee di causa-effetto, di identità, di
etica, ecc.).
Riferimenti:
Iscriviti a:
Post (Atom)