LO ZIBALDONE
Lo Zibaldone è un diario intellettuale nel quale Leopardi
riversa un’impressionate varietà di considerazioni e pensieri relativi a
questioni filologico-erudite, linguistiche, letterarie, filosofiche; vi si
trovano però anche abbozzi poetici, pagine saggistiche, note psicologiche e
autobiografiche. Rappresenta un'opera
che raccoglie i materiali di un monumentale manoscritto di 4526 pagine, dotato
di numerosi indici ed in cui ogni singola riflessione è numerata
progressivamente. Leopardi mette in comunicazione riflessioni anche molto lontane, riprendendo,
per completarli o correggerli, ragionamenti avviati in precedenza.
Uno dei temi fondanti a contenuto strettamente filosofico
che caratterizza la produzione leopardiana vi è la riflessione sul piacere, la
chiave della sua psicologia, della sua morale e della sua estetica. L'uomo
leopardiano, infatti, è definito nella sua sete insaziabile di felicità, cioè
di piacere, che si manifesta in ogni attività, compresa l'espressione poetica.
Ogni uomo, nel suo agire, mira al piacere, ossia alla felicità; questa tendenza
al piacere non conosce limiti perché connaturata all’esistenza; al contrario, i
mezzi attraverso i quali l’uomo cerca di soddisfarla sono limitati, temporanei
ed effimeri. Ne consegue la distanza incolmabile tra desiderio del piacere ed
effettiva possibilità di soddisfarlo.