sabato 30 maggio 2020

Serie TV - Step #22


PRIMA PUNTATA

Annie era una ragazza giovane viveva sola e lavorava come cameriera in un ristorante poco distante da casa, sua madre aveva rinunciato a lei alla sua nascita affidandola ad un orfanotrofio, pertanto non l'aveva mai conosciuta così come su padre. Tutti i giorni tornando a casa non poteva fare a meno di notare una signora anziana con evidenti problemi di salute che indossava dei grandi occhiali scuri e stringeva tra le mani un vecchio bastone, il suo viso sembrava segnato dal tempo e dalle sofferenze.
Sofia, il suo nome, era anche ipovedente e sedeva ogni giorno alla stessa ora sulla solita panchina del parco vicino a casa di Annie. Lei aveva saputo da una vicina di casa che la signora anziana aspettava e sperava nel ritorno di sua figlia, tossicodipendente, andata via di casa molti anni prima quando aveva soli di 17 anni, fuggendo così via dalla sua famiglia e da sua madre alla ricerca della libertà e della spensieratezza sbarazzandosi così della donna che le aveva donato la vita. Sofia, fu colpita prima della partenza di sua figlia da una lieve forma di alzheimer  e come se non bastasse perse l'uso della vista. Sua figlia sentì tutto il peso, la responsabilità  e il sacrificio che avrebbe comportato restarle accanto e decise di non essere disposta  ad accettare quella vita fatta di rinunce e costrizioni e fuggì lontano facendo perdere le sue tracce.


SECONDA PUNTATA

Il tempo passava e la signora anziana era sola più che mai, non aveva altri parenti, l'unica sua speranza  è che la tanto amata figlia tornasse da lei per accudirla e prendersi  cura di lei, con il passare del tempo le condizioni di salute della donna peggiorarono sempre più. Tutti i giorni alla solita ora Annie passava di lì prima di tornare a casa, si fermava in silenzio ad osservarla, chiedendosi come potesse una figlia abbandonare una madre sola, malata e indifesa. Annie, nonostante la sua  giovane età aveva vissuto delle esperienze forti che avevano segnato la sua esistenza, la vita era stata dura con lei.  Alla sua nascita la madre pensò di liberarsi di lei, l'orfanotrofio nel quale crebbe lasciò in lei un senso vuoto affettivo, ogni giorno sperava e pregava affinché sua madre si facesse viva e tornasse da lei per riprenderla e portarla a casa, non ne poteva più di quel posto infernale. La sua infanzia non le ha regalato momenti di felicità, non ricorda il calore di una coccola, di una carezza o di un tenero abbraccio, le mancava chi le rimboccasse le coperte e le raccontasse una favola prima di andare a letto. Per anni ha immaginato il volto di sua madre, il colore dei suoi capelli, il tono della sua voce e come sarebbe stata la sua vita con lei. Vedere Sofia seduta su quella panchina tutti i giorni mentre attendeva con ansia il ritorno della figlia suscitava in lei una profonda sofferenza e nostalgia e al tempo stesso invidia per qualcosa che non aveva mai vissuto, pensò che tra lei e la vecchia signora ci fosse un crudele destino che le accomunava, sua  madre aveva abbandonato lei e Sofia era stata abbandonata a sua volta da sua figlia.


TERZA PUNTATA

Un giorno si fece coraggio si avvicinò alla donna e con voce tremante le disse di essere sua figlia Cathrine, si vergognava tanto ma il desiderio di provare la sensazione di un abbraccio materno prevalse, l'abbraccio caloroso che solo una mamma sa trasmette non tardò ad arrivare. La vecchia signora, in lacrime strinse a sé la ragazza che si lasciò stringere in un lungo abbraccio, il suo cuore non aveva mai provato nulla del genere. Sofia chiese ad Annie di tornare a vivere con lei almeno per un po', Annie accettò volentieri finalmente qualcuno l'avrebbe amata. Ogni giorno la signora piangeva e stringeva forte a sé quella che credeva essere sua figlia, non le chiedeva niente, nessuna domanda, la ragazza più volte avrebbe voluto dirle la verità ma  non voleva rinunciare ai suoi calorosi abbracci  perché temeva di perdere quell'amore materno che tanto aveva desiderato e sognato. Una notte Sofia entrò nella sua stanza per darle la buonanotte, le chiese se le faceva piacere ascoltare la sua favola preferita quella che leggeva la sera, prima  di addormentarsi, Annie era ansiosa di ascoltare poiché era quella che leggeva sempre in orfanotrofio, Annie anticipò il finale prima di Sofia. A quel punto la signora le rivelò che quella storia non gliel'aveva mai raccontata, per un momento il cuore di Annie si fermò poi riprese coraggio e scoppiò in lacrime confessando tutta la verità. Pensò che l'avrebbe detestata e cacciata di casa per le tante bugie  dette ma la abbraccio e tra le lacrime che rigavano il viso le confessò che da molto tempo aveva capito che non si trattava di Cathrine, però era rimasta al suo fianco con  devozione e dedizione per tutto quel tempo dedicandole tutte quelle attenzioni di cui aveva bisogno e per questo le era davvero grata. Ed è così che la menzogna ha donato a Sofia una figlia e ad Annie una madre, la giovane donna era diventata i suoi occhi in cambio del suo cuore materno.
La trama di questa serie Tv racconta le vite di due donne Sofia e Annie entrambe vivono un situazione di abbandono, le loro strade si intrecciano fino a colmare quel vuoto affettivo. La serie Tv induce lo spettatore a riflettere sulla crisi dei valori umani nella società contemporanea dominata dall'aridità sentimentale e dove emerge l'individualismo. Sofia è una madre malata e incapace di pensare a se stessa,  la figlia decide di abbandonarla scegliendo di vivere la propria vita in piena libertà incurante delle difficoltà di colei che le ha donato la vita. Annie, invece, è una figlia abbandonata a sua volta dalla madre sin dalla più tenera età e che ha sempre sognato quell'amore materno mai provato e la cui mancanza ha segnato nel cuore della giovane donna delle profonde ferite e lacerazioni che cerca di ricucire attraverso una menzogna e spera di trovare in Sofia una madre disposta ad amare. Qui emerge, l'importanza del ruolo fondamentale della famiglia come risorsa individuale di base.
La famiglia è, per l'individuo, il luogo delle forme primarie delle relazioni umane è importante dunque stabilire una relazione stabile tra genitore e figlio,  questo legame aiuterà a costruire quella rete di relazioni sociali che il soggetto tesse nell'arco della sua vita.Il primo a beneficiare di questa realtà familiare è il figlio, il quale nasce in un'oasi di pace e vede esemplificati i primi rapporti sociali nell'amore e nella collaborazione: preludio per lui alla buona disposizione verso i rapporti sociali.  L'attuale società, dominata da una cultura postmoderna segnata dal relativismo, per le sue caratteristiche di funzionalità e complessità dei rapporti e di esaltazione dell’individuo, nasconde una crisi profonda che rende fragili i rapporti umani e le relazioni interpersonali a ogni livello. È una cultura che indebolisce i legami affettivi.