RIFLETTERE - significa osservare per poi valutare, non si può
valutare senza riflettere e l’osservazione è uno dei metodi della valutazione
che insegnano a riflettere. Osservare significa mettere in luce alcune
caratteristiche relative ad una cosa, persona, situazione ponendole in
relazione con altre cose, persone, situazioni, all'interno di un contesto,
inserite in un ambiente, in altre parole “situate” in una dimensione
spazio-temporale ben definita.
Osservare significa anche registrare nel modo più oggettivo
possibile le informazioni. L'osservazione è un elemento basilare ed
ineliminabile nel processo della ricerca scientifica. Per lungo tempo si è
pensato che fosse sufficiente raccogliere ordinatamente ed accuratamente una
serie di informazioni ritenute significative per poter garantire scientificità
ed oggettività alle rilevazioni effettuate (corrente empirista, che trovò la
sua massima espressione nell'Ottocento con il Positivismo).
Questa prospettiva, ormai superata, non tiene conto del
fatto che ciascuno, per quanto si sforzi di registrare nel modo più preciso e
sistematico il “frutto” di un'osservazione, faccia confluire elementi di
soggettività, legati al proprio modo di “leggere” la realtà, ai propri
parametri culturali di riferimento, alle proprie credenze, valori, …
E se, come abbiamo detto, osservare significa comprendere,
appare chiaro come, in assenza di specifiche competenze ed abilità
nell'osservare, sia difficile una comprensione scientificamente fondata di
situazioni complesse come, ad esempio, quella morale ed educativa.Un buon
osservatore, avendo ben chiaro l'obiettivo della propria attività conoscitiva
ed il proprio quadro di riferimento, accosta la realtà da osservare con
larghezza di vedute, ricettività per i dati e capacità di astenersi dal
pregiudizio, evitando che i propri riferimenti valoriali, le proprie idee
preconcette diventino l'unico metro di analisi dell'intera realtà.
Un bravo osservatore non dà nulla per scontato e considera
anche quanto potrebbe a prima vista apparire come ovvio ed irrilevante,
cercando con abilità di cogliere non solo le dimensioni globali ma anche i
dettagli che caratterizzano le diverse situazioni.
Un abile osservatore non riguarda solo fatti ed eventi
visibili ma anche la loro assenza, quindi non si ferma all'apparenza delle cose
ma “guarda oltre”.
Un osservatore attento non si accontenta di un'osservazione
dei fenomeni nella loro individualità e peculiarità ma cerca di cogliere
l'aspetto globale e dinamico delle situazioni, evidenziando antecedenti,
conseguenti, correlazioni.
Un osservatore competente non si limita a rilevare i dati ma
cerca di dare una lettura di ciò che vede: questa operazione, che in apparenza
potrebbe sembrare soggettiva e priva di fondamento scientifico, è invece parte
essenziale e conclusiva del processo di osservazione, se condotto in maniera
metodologicamente corretta.
L'OSSERVAZIONE: Uno strumento operativo per “conoscere” e per
costruire relazioni in contesti educativi e formativi
di Paola Rogora.