Il pensiero critico è un tipo di pensiero che si propone di
raggiungere un giudizio attraverso processi mentali di discernimento, analisi,
valutazione, inferenza, non disgiunti da spiegazioni delle considerazioni sulle
quali si fonda quel giudizio. Comprende processi di riflessione su aree
tangibili e intangibili con l'intento di formarsi un giudizio solido che
riconcili l'evidenza empirica con il senso comune.
La mente umana, sebbene abbia la capacità potenziale di
pensare razionalmente, è per sua natura incline ad assumere atteggiamenti
egocentrici e sociocentrici come riporta la psicologa Linda Elder.
Egocentrismo: è la tendenza umana innata a vedere il mondo
solo in relazione a se stessi.
Sociocentrismo (o etnocentrismo): è la tendenza umana innata
a vedere il mondo dalla prospettiva ristretta e fuorviante del gruppo cui si
appartiene, e agire conseguentemente nel mondo attraverso credenze (per lo più
inconsce e parziali) del gruppo: influenze etiche, regole, interessi.
L'origine del pensiero critico può essere individuata nel
metodo socratico descritto da Platone. Questo metodo, che si avvale del dialogo
tra maestro e allievo, consiste nell'aiutare l'allievo a individuare il proprio
punto di vista, a riconoscerne la fallibilità e ad argomentare correttamente.
In tal modo il maestro aiuta l'allievo a riconoscere che la propria verità è solo un'opinione che
va sottoposta a verifica.