Pensiero medievale con Dante:
La più alta sintesi del pensiero medievale si trova forse
nelle opere di Dante (1265-1321). In realtà, all’epoca in cui Dante scrisse la
Divina Commedia, il Medioevo stava cominciando a dissolversi.
Abbiamo qui la rappresentazione di un mondo che aveva
superato la propria giovinezza, guardava indietro al gran risveglio
aristotelico dell’Aquinate ed era sconvolto dalle lotte di fazione tra Guelfi e
Ghibellini nelle città-stato italiane.
La Divina Commedia è un viaggio attraverso l’Inferno, il
Purgatorio e il Paradiso, ma nel corso di esso ci viene offerto un compendio
del pensiero medievale, sotto forma di digressioni e di allusioni.
La visione del Medioevo di Dante è sorretta da un'incrollabile
fede nel possesso della verità, dalla convinzione che il senso ultimo
dell'universo è stato definitivamente spiegato dalla rivelazione divina e dalla
filosofia.
Dante ritiene che nella conoscenza risieda la perfezione
della natura umana; ma la conoscenza per lui non è avventura di ricerca
personale, esplorazione dell'ignoto, capace di sfidare ogni limite: è
adeguazione ad un patrimonio di nozioni già dato una volta per tutte. Per
questo Dante condanna il viaggio di Ulisse, che, animato da un eccessivo
orgoglio nelle forze dell'ingegno umano, si è spinto al di là dei limiti
segnati da Dio alla conoscenza dell'uomo. Gli uomini devono accontentarsi di
ciò che è stato loro rivelato, senza spingersi oltre, perché, se avessero
potuto conoscere tutto, non sarebbe stata necessaria, per la loro salvezza,
l'incarnazione di Cristo.
Riferimenti:
Pensiero nell'età moderna con Locke:
Invece, il pensiero della conoscenza nell'età moderna, è
rappresenta dalla visione del mondo di locke attraverso le idee.
Nel secondo libro del Saggio Locke classifica i vari tipi di
idee derivate dall'esperienza per scoprire i limiti reali del nostro conoscere.
In base all'esperienza possiamo distinguere:
Idee di sensazione quelle cioè che provengono
dall'esperienza esterna, dalle sensazioni come, ad esempio, i colori e le Idee
di riflessione che riguardano l'esperienza interna o riflessione sugli atti
interni della nostra mente come le idee di dubitare, volere ecc.
Una seconda distinzione riguarda
le idee semplici e quelle complesse, le prime quelle che non
possono essere scomposte in altre idee e che quindi sono di per sé chiare e
distinte, derivati in forma immediata dalla sensazione o dalla riflessione. Tra
le idee complesse, invece, ci sono quelle di relazione che nascono dalla
comparazione delle idee tra di esse (idee di causa-effetto, di identità, di
etica, ecc.).
Riferimenti: